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Angelo Poletti

Nasce a Milano il 29 giugno 1912. Di famiglia proletaria lavora come operaio specializzato negli stabilimenti della Isotta Fraschini. Nel 1934, con altri operai, organizza il primo gruppo clandestino socialista all’interno della fabbrica, riunendo una trentina di lavoratori. Bisognava stare molto attenti perché nello stabilimento operava una sezione dell’Ovra, la polizia politica fascista. Tra l’agosto […]

Salvatore Principato

Nasce il 29 aprile 1892 a Piazza Armerina (Enna). Medaglia d’argento della Prima Guerra Mondiale. Appena ventenne fu processato e assolto per aver animato con altri giovani una protesta a Piazza Armerina contro il monopolio di un’impresa di trasporti che si opponeva ad ogni forma di miglioramento a favore della popolazione locale. Giunto a Milano […]

Andrea Ragni

Nasce a Brescia il 5 ottobre 1921. Commesso viaggiatore. Nome di battaglia “..uter” Inizia giovanissimo ad avere collegamenti con le formazioni partigiane. Appartiene al raggruppamento Brigate Garibaldi e per 11 mesi da il suo contributo come partigiano alla Resistenza italiana. Dall’8 settembre 1943, fa parte del Comando Guardia Nazionale di Milano, struttura militare per il […]

Eraldo Soncini

Nasce il 4 aprile 1901 a Milano. Operaio. Antifascista di vecchia data, appartiene al Cln della Zona di Porta Venezia e alla costituenda 107^ Brigata SAP, già membro della Commissione interna della Pirelli. Viene arrestato in via Pecchio, a seguito di una retata della Gestapo e dei fascisti della Muti. Soncini si recava spesso al […]

Libero Temolo

Nasce ad Arzignano in provincia di Vicenza il 31 ottobre 1906 da famiglia socialista. Viene chiamato Libero Progresso per testimoniare gli ideali paterni, ed Eugenio per ricordare Eugenio Delacroix, il pittore francese che dipinse un quadro dal forte impeto progressista: La libertà che guida il popolo. Nel 1922 ha soltanto 16 anni quando assiste, una […]

Vitale Vertemati

Nasce il 26 marzo 1918 a Milano. Operaio della Falck. Appartiene alla 3^ Brigata Gap “Rubini” dall’ottobre 1943. Arrestato il 1° maggio 1944 da alcuni agenti del famigerato Ufficio politico investigativo (Upi) della Gnr è recluso a San Vittore a disposizione della Sipo-SD. Dopo qualche mese di prigionia a San Vittore, gli è affidato un […]

La strage di s. Lorenzo ’44 a Milano

I 15 e la storia della Resistenza
Il 10 agosto 1944, il clima politico era particolarmente opprimente: l’UPI, la famigerata polizia politica fascista, e l’altrettanto malfamata GESTAPO, la polizia di sicurezza nazista, esercitavano un controllo spietato sulla popolazione. Sui luoghi di lavoro, la dirigenza aziendale, in gran parte fascista, denunciava gli scioperanti che venivano catalogati come oppositori politici e, deportati, partivano anch’essi dal binario 21, insieme agli ebrei. Chi non era deportato, veniva incarcerato come ostaggio, talvolta destinato alla fucilazione, senza processo, come avvenne per i quindici partigiani della strage di piazzale Loreto. Più della metà di essi aveva partecipato agli scioperi del marzo ’43 e ’44; gli altri, li avevano anche organizzati. Ma tutti erano consapevoli che il prezzo della loro scelta antifascista avrebbe potuto essere la deportazione o la morte.
Gli scioperi fecero scalpore per la dimensione numerica e per il coraggio dei partecipanti. Il New York Times riportò in prima pagina, con un titolo a nove colonne, la clamorosa notizia: per la prima volta, con un’enorme partecipazione, si verificavano manifestazioni di tipo politico, assolutamente vietate nell’Europa occupata dal nazismo.

Comunicato Gestapo 11.08.1944 (trascrizione)

Un’organizzazione di criminali e pregiudicati politici che porta il nome di «Gap» ha reso noto per mezzo di un manifestino volante che le aggressioni e i furti che sono stati compiuti a Milano sono avvenuti per mano dei suoi sicari, mentre la popolazione viene istigata ad intensificare tale delittuosa attività.
I successivi pubblici ammonimenti del Maresciallo Kesselring e del comandante le Forze di Pubblica Sicurezza sono stati senza esito.
Sono rimasti vittime di un nuovo atto di sabotaggio sei innocenti bimbi, donne e uomini e inoltre 15 passanti sono rimasti gravemente feriti.
Il 9 agosto, in piazzale Tonoli, un capitano italiano venne ucciso e un soldato gravemente ferito.
La popolazione italiana insorge contro questi orrendi delitti e chiede contro i prezzolati delinquenti sicura protezione e il più esemplare castigo.
I seguenti appartenenti ai gruppi della «Gap» e loro mandanti, provenienti per la maggior parte da penitenziari, e già precedentemente arrestati per delitti di tale natura, sono stati condannati, quale misura di rappresaglia, alla pena di morte: